La conservazione programmata è una disciplina che coinvolge varie figure professionali oltre a quella del restauratore, e si avvale di un insieme di studi, controlli e operazioni periodiche per monitorare lo stato di conservazione delle opere, prevenirne il deperimento e mantenerle fruibili nel tempo. Pur sancita sulla carta da oltre 40 anni e pur riconoscendone l’importanza, in Italia essa trova non di rado difficoltà di attuazione pratica e di copertura economica specifica. Di fatto, la figura del restauratore viene coinvolta per interventi sporadici (o perché urgenti, o perché legati a eventi specifici che si intende promuovere) senza dare spazio alle sue competenze, che potrebbero contribuire a una corretta pianificazione degli interventi e a un migliore utilizzo delle risorse a disposizione. Questo aspetto è particolarmente rilevante per le collezioni di arte contemporanea, dove il più delle volte è la natura stessa delle opere e dei materiali costitutivi a metterne a rischio la fruibilità, senza contare che spesso tali opere non sono sottoposte a tutela.
Il convegno vuole dare uno spaccato della situazione attuale, e potrà essere occasione non solo per valutare pregi e limiti delle strategie messe a punto, ma anche per rilevare le difficoltà applicative di tale disciplina attraverso il contributo di esperti del settore afferenti alle maggiori istituzioni di conservazione e tutela, di professionisti coinvolti a diverso titolo nella programmazione degli interventi, di restauratori e docenti preposti alla formazione nel campo dei Beni Culturali.
Accademia di Belle Arti di Bologna / Aula Magna
Info e prenotazioni www.igiic.org