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Patrimonio Pulpito e altre figure
Pulpito e altre figure

Pulpito e altre figure

Nell’ambito del progetto riparAzioni. Rielaborare ad arte l’Accademia di Belle Arti ha commissionato all’artista Flavio Favelli una grande scultura intitolata Pulpito e altre figure, uno speaker corner atipico e inedito realizzato con elementi in lamiera di ferro dall’originale effetto ottico chiamato camuffamento Dazzle, un particolare motivo geometrico di scacchi-bande bianche dipinte sull’opera, impiegato dalla marina britannica per mascherare le navi dall’avvistamento in mare.

Costruita con elementi industriali e arredi urbani assemblati tra di loro (piccole cisterne dismesse e cancellate in ferro battuto), l’opera rimanda al tempo e alla storia delle cose, reinventa il concetto pubblico di pulpito poiché consente alla gente di salire sui suoi palchi di altezze diverse per parlare liberamente alla piazza, favorendo l’interazione con lo spazio circostante, la vita del quartiere e le attività dell’Accademia.
PULPITO e altre figure è un’opera d’arte pubblica che riflette sulla dimensione politica e culturale dei luoghi capovolgendo il ruolo monumentale, gerarchico, dei pulpiti del passato e trasformando l’arte in un’esperienza attiva capace di riattualizzare il contesto storico e le funzioni della piazza.
È un ‘non monumento’, un dispositivo artistico che crea relazione tra le persone e lo spazio della piazza, portando l’attenzione sul senso dell’agire umano nella città oggi e sul ruolo di noi spettatori.

Il progetto restituisce valore alla riparazione - al riparare mediante l’azione artistica - che è una caratteristica distintiva della poetica di Favelli.
L’artista infatti recupera le cose dismesse nel tempo, spesso dimenticate dalla memoria collettiva, in un’ottica di reinvenzione del linguaggio dell’arte e della scultura pubblica contemporanea quale medium d’interazione tra la gente e l’essere dei luoghi. Un’agire artistico che fa risuonare di vita nuova un passato che non passa mai. Nel suo lavoro sorprende quanto la forma del passato assunta dagli oggetti, posti in risonanza tra loro grazie a costruzioni inedite, non sia una lingua morta, senza futuro, ma possa parlare di noi oggi forse più di ieri.

Flavio Favelli

Flavio Favelli, nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bologna). Dopo la Laurea in Storia Orientale all'Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan
Kaprow nel 1997.
Ha esposto con progetti personali al Centro per l'Arte Pecci a Prato nel 2005, al Projectspace 176 a Londra nel 2006, alla Fondation Antoine de Galbert a Parigi e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino nel 2007, al Museo Marino Marini a Firenze nel 2009, al Museo RISO a Palermo nel 2010, al MACRO di Roma e al MAMbo a Bologna, nel 2011, alla Maison Particuliere a Bruxelles nel 2014, al MAXXI nel 2015 a Roma, a Ca’ Rezzonico a Venezia nel 2019, alla GAM di Torino e al Museo di Capodimonte nel 2022, a Palazzo Collicola a Spoleto nel 2023.
Fra le principali mostre collettive si ricordano quelle al Museion di Bolzano nel 2003, a Villa delle Rose (2002) e alla GAM (2006) a Bologna, al Musèe d'Art Moderne di Saint- Etienne nel 2005, alla GAM di Torino nel 2006. Ha partecipato alla XIII Biennale di Scultura a Carrara (2007) e alla XV Quadriennale a Roma (2008) e alla mostra "Italic"; a Palazzo Grassi a Venezia (2008), poi itinerante all'MCA di Chicago, all'Elgiz Museum a Istanbul (2008), al festival No Soul For Sale della Tate Modern a Londra (2010) dove ha rappresentato con un ambiente l’associazione ViaFarini di Milano, alla Fondazione Pomodoro a Milano, al Museo MADRE a Napoli, al MOCA a Shanghai nel 2010, alla
Peggy Guggenheim Collection a Venezia (2011), all'11° Biennale dell'Havana nel 2012, alla GAMEC a Bergamo (2013), al Castello di Rivoli nel 2012 e 2015, al MOCA di Cleveland nel 2016 e al Xi’an Art Museum e al Palazzo del Quirinale nel 2018, allo spazio Hamlet a Zurigo e al MAAT di Lisbona nel 2022.
Ha realizzato due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo nella Sede ANAS di Venezia di Palazzetto Foscari (2005) e Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa (2008), che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2009 è stato l'artista prescelto per Acrobazie #5, progetto di Unicredit Group al Centro Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro (Mi). Nel 2010 è stato invece in residenza all'American Academy di Roma per l'Italian Fellowship.
Ha partecipato a due Biennali di Venezia: la 50° ("Clandestini", a cura di F. Bonami) nel 2003 e la 55° ("Vice versa";, Padiglione Italia a cura di B. Pietromarchi) nel 2013.
Nel 2015 Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre. Nel 2016, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico, è invitato a partecipare come relatore ad un convegno sull’arte contemporanea organizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2017 il progetto Serie Imperiale vince la seconda edizione dell’Italian Council Nel 2019 presenta Black Avorio, opera permanente al parco Sculture di Santa Sofia (FC) e il libro d’artista Bologna la Rossa con Edizioni Corraini.
Nel 2021 l’opera I Maestri serie Oro è commissionata e acquistata dalla Fondazione Torino Musei GAM mediante il Piano Arte Contemporanea del Ministero.
Nel 2023 vince il 74° premio Michetti. Ha al suo attivo più di 20 monografie, ha scritto per La Repubblica edizione di Bologna e per le riviste Exibart e Artribune. Ha partecipato a seminari e conferenze presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, Brera a Milano, al Politecnico di Torino, all'Università di Bolzano e Bologna e presso
numerose altre istituzioni pubbliche e private.

Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come la Galleria d’Arte Moderna e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, Teatro Comunale, Bologna Fiere e Fondazione Furla a Bologna, La Maison Rouge Fondation
Antoine De Galbert a Parigi, Collezione La Gaia a Cuneo, Civiche Raccolte d’Arte, Fiera Milano e Collezione Ramo a Milano, MACRO, Nomas Foundation e Collezione Farnesina a Roma, Museo Arte Contemporanea Villa Croce a Genova, Zabludowicz Collection a Londra, Collezione Elgiz e Yapi Kredi a Istanbul e Collezione Unicredit Banca, Magazzino Italian Art a Cold Spring (NY, Usa); nel 2008 il Museo MAXXI di Roma ha acquistato una sua grande installazione dal titolo La Terza Camera.