Prof. Massimo Pulini
Massimo Pulini è nato a Cesena il 15 agosto 1958, vive e lavora tra Montiano e Rimini. É docente Titolare della Cattedra di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dopo aver insegnato in varie accademie italiane (Ravenna, Urbino, Macerata, Palermo). La sua prima attività in campo artistico si svolge in qualità di pittore tenendo esposizioni a partire dal 1976, in importanti gallerie private e pubbliche, sia italiane che internazionali. Ha soggiornato ed esposto varie volte a Parigi presso le Gallerie Lavigne Bastille e Vandôme. Ha partecipato, all'inizio degli anni Ottanta, a fondamentali mostre curate dai critici Maurizio Calvesi, Italo Tomassoni, Marisa Vescovo, Rossana Bossaglia, Paolo Portoghesi e Italo Mussa, che furono all'origine di raggruppamenti artistici, variamente definiti: Anacronisti, Ipermanieristi, Pittura Colta o Nuova Maniera Italiana. A metà degli anni Ottanta, dopo aver tenuto una sala personale presso l'XI Quadriennale romana, intitolata Arte come Storia dell’Arte, vince il concorso che lo porta a realizzare una grande opera che collocherà a Dallas (USA) nella sala d'ingresso di un complesso architettonico, che fu tra le ultime opere progettate da Philip Johnson, padre riconosciuto dell'architettura postmoderna. In seguito a quelle esperienze posero quei gruppi artistici italiani all'attenzione della critica internazionale Massimo Pulini ha affrontato un lungo tragitto di ricerca individuale, sempre in dialogo con la Storia della Pittura e con la memoria, che lo ha portato a tenere vaste esposizioni personali in Musei italiani, francesi e inglesi. In particolare si ricorda l'esposizione che aprì per la prima volta all'arte contemporanea il Museo Nazionale di Villa Adriana di Tivoli (1997). Dello stesso anno è la monografica allestita presso la Saline Royale di Besançon, mentre del 1999 è la sua più vasta antologica, tenuta presso la Galleria Nazionale di Parma, con un allestimento che coinvolgeva il Teatro Farnese e tutte le sale delle Scuderie della Pilotta. Nel 2000 viene invitato ad allestire una sua "quadreria" di opere all'importante rassegna retrospettiva sul Novecento italiano, tenutasi presso le Scuderie Papali del Quirinale con la cura di Maurizio Calvesi e Paul Ginsborg.