Pittura II
Programma
Agli studenti verrà chiesto, in misura crescente nel corso del triennio, di inquadrare storicamente/culturalmente il proprio immaginario artistico.
In questo percorso verso l’autonomia critica, la teoria sarà prevalentemente interrogata dal punto di vista della pratica: ragionare su quello che si sta facendo.
Il corso si propone di sviluppare nello studente una competenza tecnico che lo metta in grado di utilizzare consapevolmente le convenzioni linguistiche relative al medium espressivo prescelto.
E questo sarà solo uno dei modi per avvicinarsi a un terzo obiettivo fondamentale, che è quello di liberarsi da stereotipi, cliché e luoghi comuni che continuamente si frappongono tra noi e il mondo.
Non ci sarà preclusione per nessun mezzo espressivo, sebbene pittura e disegno verranno praticati e analizzati in senso esemplare: allo stesso modo in cui, imparando la grammatica di una lingua specifica, s’impara cosa significhi grammatica in generale.
Bibliografia
La bibliografia del corso, diversa ogni anno, sarà prodotta in corso d’opera.
Si consiglia comunque la lettura dei testi elencati di seguito, che verranno verosimilmente citati durante le lezioni e/o il seminario.
- Gregory Bateson, Mente e natura, Adelphi
- Filiberto Menna, La linea analitica dell’arte moderna, Einaudi
- Ernst Gombrich, Arte e illusione, Phaidon
- James Elkins, La pittura cos’è – un linguaggio alchemico, Mimesis
- Victor Stoichita, L’invenzione del quadro, Il saggiatore
- Clement Greenberg, L’avventura del modernismo, Johan & Levi
- Rosalind Krauss, L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti, Fazi